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La versione greca del Canto di canti più dell'originale ebraico sembra favorire dell'amore la religiosità intrinseca dei popoli mediterranei che tramandano canti o concerti di voci per celebrarne l'epifania, le insidie, l'instancabile ricerca. Traduzione dalla versione greca dei LXX di Donato Loscalzo e Gilberto Marconi. Disegni di Nicola Carrino.